Come viene fatto un impianto dentale?

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08 Ott 2021

Come viene fatto un impianto dentale?

Ti sei mai domandato come viene fatto un impianto dentale? 

Per fortuna, lo staff del Centro Odontoiatrico Mingione a Pesaro è qui per parlarti di questa procedura. 

Continua a leggere il nostro articolo per saperne di più.

Come viene fatto un impianto dentale? Lo studio del caso 

Prima di capire come viene fatto un impianto dentale è importante definire di cosa si tratta. 

Il trattamento implantare consiste nell’inserimento di una o più radici artificiali in titanio nell’osso alveolare del paziente. In seguito, questi impianti diventano base su cui avvitare una protesi dentale definitiva, che andrà a riabilitare in maniera definitiva l’edentulia. L’entità di questa procedura è definita in base alle richieste del paziente e alle sue necessità: grazie agli impianti dentali è possibile sostituire tanto singoli elementi, quanto intere arcate. 

Il primo step per effettuare una procedura implantare è l’accurato e approfondito studio dello stato di salute del paziente e la definizione dei suoi requisiti. Lo studio del tuo particolare caso clinico ci aiuta a definire che tipo di impianto è possibile utilizzare e, se sono presenti particolarità da considerare durante l’operazione e il periodo di decorso.

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  • Step 1, Anamnesi: il primo passo nel tuo percorso di cure è sempre un momento “conoscitivo”. L’anamnesi altro non è che la raccolta in ogni minimo particolare della tua storia medica. Conoscendo nel dettaglio il tuo stato di salute prima dell’operazione, le tue abitudini e le tue particolarità abbiamo un punto di partenza che offre una visione abbastanza completa per cominciare a determinare un piano. 
  • Step 2, Visita completa: il secondo passo è sempre una visita integrale del tuo cavo orale. Per mezzo delle ultime tecnologie a disposizione come la Tac Cone Beam e la Panoramica, unite a più tradizionali esami, cerchiamo di determinare nel minimo dettaglio le tue correnti richieste cliniche. Definire lo spessore e il volume dell’osso alveolare e lo stato di salute del tuo tessuto parodontale è particolarmente importante per decidere come proseguire col trattamento implantare. È assolutamente vitale che la quantità e qualità dell’osso della zona ricevente siano adeguate a ricevere l’impianto dentale. L’intera procedura è incentrata sulla corretta osteointegrazione della radice artificiale nell’osso, quindi se per un qualunque motivo il paziente non presenta le caratteristiche richieste, è imperativo trovare soluzioni alternative. Fortunatamente, come abbiamo già affrontato in un altro nostro articolo, grazie alle innovazioni in campo odontoiatrico ora esistono una serie di soluzioni per ovviare a questa problematica.

 

Step 3, Studio del piano di trattamento: l’ultimo step prima di procedere con l’operazione vera e propria è la preparazione del cosiddetto “piano di trattamento”. In base alle richieste del paziente e le particolarità del suo caso clinico si decide con che tipo di procedura implantare proseguire. Ad esempio, in caso di riabilitazioni di intere arcate, si potrebbe decidere di effettuare un impianto su 4 o 6 sostegni, oppure, se si presenta un’atrofia ossea mascellare eccessiva, si può valutare un impianto zigomatico. L’intera procedura viene minuziosamente progettata grazie a sofisticati software che permettono di definire con precisione la posizione finale delle fixture.

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La fase operativa

Una volta definito il trattamento implantare adatto al caso clinico in questione si procede con la vera e propria operazione. 

Come è facile intuire, ogni procedura chirurgica è diversa dalle altre e presenta delle particolarità uniche al suo caso. In generale si osservano delle “tappe” più o meno comuni in tutti i trattamenti. 

 

  • Anestesia: tutti i trattamenti implantari vengono effettuati sotto sedazione. Benché non siano particolarmente invasivi, si trattano pur sempre di operazioni chirurgiche. A seconda dell’entità dell’intervento l’odontoiatra deciderà se è semplicemente necessaria un’anestesia locale o se effettuare una sedazione cosciente totale. 

 

  • Preparazione della zona implantare: con questo termine si intendono tutte le attività svolte dall’odontoiatra per preparare il cavo orale del paziente a ricevere gli impianti. Ad esempio, nel caso ci siano elementi dentali ormai compromessi oltre ogni speranza di salvezza, si procede con la loro estrazione. Viene leggermente sollevata la gengiva, esposta la cresta ossea e con una fresa rotante apposita si preparano le sedi dove verranno inseriti gli impianti. Questa procedura varia a seconda della condizione di salute del paziente e in base alle sue richieste cliniche. Esistono inoltre diverse tecniche con cui il professionista può decidere di approcciare la fase di preparazione. Ad esempio può creare preventivamente una mascherina chirurgica, basata sulla progettazione digitale /computer guidata  del trattamento, per facilitare la preparazione dei siti implantari.

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  • Inserimento degli impianti: una volta preparato il sito si procede all’avvitamento dell’impianto. Gli impianti dentali hanno una particolare filettatura e superficie chimicamente trattata per essere porosa e facilitare la loro  integrazione. A seconda della posizione dell’impianto, il dentista può usare uno strumento elettrico per avvitare o uno strumento manuale. 
  • Sutura e Carico Immediato: una volta inserita correttamente la vite in titanio rimangono da fare solo alcune brevi attività. Innanzitutto si avvitano i monconi di connessione protesica agli impianti.. Su queste piattaforme, più propriamente note come abutment, verranno avvitate in un secondo momento le protesi fisse che andranno a rimpiazzare gli elementi dentali mancanti. Infine, non resta che suturare i tessuti attorno alla zona interessata. 

 

Da qui può ufficialmente cominciare il periodo di decorso post operatorio. Ti consigliamo di leggere questo altro nostro articolo per scoprire come gestirlo al meglio. 
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