Implantologia e assenza d’osso: due approcci a confronto
Dalla probabilità di successo fino alle difficoltà nel decorso post-operatorio, l’impianto zigomatico e l’innesto osseo possono essere messi a confronto sotto diversi aspetti. Spesso il paziente decide di affidarsi al proprio dentista senza valutare punti di forza e lacune delle due alternative. Qui vogliamo offrirti qualche informazione in più per scegliere la terapia adatta con consapevolezza.
Cos’è l’atrofia mascellare e quali sono le soluzioni dell’implantologia?
Quando si parla di atrofia mascellare si intende la riduzione di osso dell’arcata superiore. Questa condizione è decisamente limitante per chi soffre per la mancanza di uno o più denti naturali. Infatti, in questo caso, i normali impianti non possono essere applicati con successo. L’odontoiatria ha, dunque, cercato di trovare soluzioni differenti che possono offrire risposte valide a seconda delle caratteristiche del paziente. Di seguito, un elenco delle varie alternative.
- Impianti zigomatici
- Innesti ossei e rialzo del seno mascellare
- Impianti corti
- Tecnica All-On-Four
- Impianti inclinati
- Impianti pterigoidei.
Leggendo i prossimi paragrafi, potrai valutare le differenze fra innesti e impianti zigomatici. Ci limitiamo a confrontare queste due opzioni dal momento che sono le più accreditate in quei casi in cui l’atrofia mascellare è più severa.
Innesto osseo: cos’è, quali sono i benefici e gli svantaggi
La tecnica di innesto mira alla ricostruzione chirurgica della porzione di osso mancante in quei pazienti che soffrono di edentulia e atrofia dei tessuti duri. Questa soluzione è diffusamente impiegata e prevede di intervenire nei punti interessati applicando del materiale biocompatibile che colmerà l’assenza dell’osso naturale. Una volta completato il processo di guarigione, sarà possibile realizzare l’impianto. L’implantologia con innesto, come già accennato, è una procedura largamente utilizzata in molti centri odontoiatrici e suoi costi sono più bassi rispetto all’impianto zigomatico. Tuttavia, questo approccio richiede due interventi chirurgici distinti (per un totale di 4-5 ore) e un periodo di guarigione di circa un anno fra l’inizio e la fine del trattamento (la realizzazione dell’impianto). La probabilità di successo è circa dell’80%.
Impianto zigomatico: cos’è, quali sono i benefici e gli svantaggi
Gli impianti zigomatici sono perni in titanio con una lunghezza variabile da 3 a 5 centimetri che vengono inseriti chirurgicamente nell’osso zigomatico e possono essere caricati immediatamente dopo l’intervento (al massimo in 72 ore). In altre parole, al termine dell’operazione puoi masticare e sorridere evitando di dover trascorrere lunghi periodi senza denti. Inoltre, lo stress operatorio è ridotto rispetto all’innesto in virtù del fatto che dovrai sottoporti a una sola procedura. Quel che più conta però sono i dati disponibili in merito alla probabilità di successo (del 98% o superiore) e all’entità delle complicanze. Prima di tutto, questa soluzione non soffre dei problemi di inefficienza che, invece, ha l’innesto poiché l’osso zigomatico non muta con l’età e non si riduce. In secondo luogo, l’anatomia della bocca non viene modificata. Le due principali (e rare) complicanze sono la sinusite (5-10%) e la sensibilità dell’area trattata (5%). La prima può essere trattata con i farmaci, la seconda solitamente scompare da sola. Per concludere, vale la pena sottolineare che si tratta di un intervento invasivo che deve essere eseguito da chirurghi specializzati.
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Implantologia Zigomatica a Pesaro | Centro Odontoiatrico Mingione